Maria Aurora Spartà: “Nessuno dovrebbe affrontare Parkinson, Alzheimer e Ictus cerebrale da solo. Con i corsi gratuiti di pratica assistenziale per caregiver, superiamo queste battaglie insieme”

“E’ importante uscire dalla malattia e avere una vita ‘normale’. Le persone rimangono persone, non sono la loro malattia. Hanno bisogno di cose belle”. Sono le parole di Maria Aurora Spartà, nuova presidente di Ravenna Parkinson, associazione promotrice  – insieme ad Alzheimer Ravenna e A.L.I.Ce lotta all’ictus cerebrale – dei corsi di pratica assistenziale rivolti a chi assiste persone colpite da demenza-decadimento cognitivo, malattie cerebrovascolari, esiti di ictus e malattia di Parkinson.
La storia personale della nuova presidente è intrecciata indissolubilmente con quella dell’associazione stessa. “Mi sono avvicinata all’associazione Ravenna Parkinson nel 2014”, racconta. “A mio marito fu diagnosticata la malattia, e abbiamo sentito l’impellente necessità di cercare supporto e informazioni”. Quel momento segna l’inizio del suo viaggio all’interno dell’associazione, una comunità che al tempo si stava ancora sviluppando. Entrata successivamente nel consiglio direttivo, Spartà è stata nominata presidente di una realtà ormai divenuta importante nel tessuto del volontariato e dell’assistenza, che in città è stato chiamato “la Cura in rete”.

Tra le attività, spiccano gli incontri di Pratica assistenziale. In collaborazione con i Comuni di Ravenna, Cervia, Russi e l’Asl della Romagna – Centro disturbi cognitivi e demenze del Distretto di Ravenna, il corso di Pratica assistenziale offre un quadro completo delle malattie neurodegenerative e fornisce strumenti pratici per affrontarle al meglio. “Esperti del settore affrontano temi cruciali – spiega la presidente -. Inaugurati nel 2019, la formazione si è arricchita negli anni. Ora è molto strutturata”. Gli incontri trattano le tre disabilità (Demenza, Ictus cerebrale e Malattia di Parkinson) su tutti i piani, familiare, medico, assistenziale, psicologico , motorio , alimentare e giuridico, aspetti che bisogna conoscere per capire quali strade percorrere per tenersi informati.  “Vogliamo che i familiari dei nostri soci e delle altre tre Associazioni promotrici e integrate tra loro e tutti i caregiver in generale siano informati e supportati, perché nessuno dovrebbe combattere queste battaglie da solo”, puntualizza Spartà.
I corsi si svolgono dalle 9 alle 11 presso la Sala “Vanna Vanni” al Cmp di Ravenna (via Fiume Montone Abbandonato, 134 – 1° piano, sala esterna adiacente al bar) e offrono a congiunti, volontari e assistenti familiari un’opportunità unica per sviluppare le competenze necessarie a gestire al meglio la cura e l’assistenza dei propri cari, garantendo loro il miglior livello possibile di supporto. L’accesso ad oggi è libero e gratuito e le adesioni rimangono sempre aperte per accogliere e aiutare più persone e familiari o interessati. (Per info: Centro Disturbi Cognitivi e Demenze Ravenna: 0544/286628 – 286629 – Associazione Alzheimer Ravenna: 327.0741786 A.L.I.Ce Ravenna – Lotta all’Ictus Cerebrale: 389.0977365 Associazione Ravenna Parkinson: 333.7434981).

Per quanto riguarda l’associazione Ravenna Parkinson, continua la presidente,  fra le ulteriori iniziative chiave, in aggiunta a quelle che si svolgono con le altre due Associazioni della Cura in Rete , spiccano poi i programmi di attività motoria e logopedia, pensati per sostenere i pazienti nel mantenere e migliorare la loro qualità di vita. “La logopedia è cruciale – spiega la presidente -. Aiuta a contrastare i problemi di disfagia e disfonia che spesso accompagnano il Parkinson”. A questi interventi si aggiungono le dedicate al recupero e al mantenimento delle facoltà cognitive. “Offriamo corsi di allenamento cognitivo o di arte terapia”. Infine, non ultimo per importanza, la socialità, che è un elemento centrale nell’approccio delle tre associazioni ravennati, riunite nella Cura in Rete. “Crediamo nell’importanza di creare spazi di incontro e divertimento – conclude Spartà -. Per questo organizziamo ricreazioni, visite culturali e altre attività che permettono alle persone di uscire dalla sfera della malattia e vivere una vita piena”.